Democrazia partecipata
Bilancio partecipativo
Ultimo aggiornamento: 22 gennaio 2025, 13:08
La democrazia partecipata rappresenta un "modello di procedura politica" che mira a favorire l'inclusione, la collaborazione e una relazione trasparente tra le istituzioni e la società civile. L'obiettivo principale è conferire alla cittadinanza una responsabilità diretta nell'esercizio del potere pubblico, anche in forma parziale, nelle sue diverse declinazioni: prendere decisioni, avanzare proposte, gestire beni pubblici, organizzare servizi o monitorare e valutare l'implementazione delle politiche pubbliche. Si tratta di un tentativo di superare la delega totale del potere ai rappresentanti politici eletti, senza però implicare un esercizio esclusivo da parte dei cittadini. La democrazia partecipata si fonda su un principio di relazione interattiva, collaborativa o anche costruttivamente conflittuale tra enti pubblici e società civile, con l'intento di migliorare la realizzazione dell'interesse collettivo.
In Sicilia, la democrazia partecipata è un diritto dei cittadini sancito dalla legge regionale 5/2014, articolo 6, comma 1. Questa normativa obbliga ogni anno i Comuni siciliani a coinvolgere i cittadini nella gestione di almeno il 2% dei fondi ricevuti dalla Regione, chiedendo a persone e associazioni di proporre progetti e decidere quali finanziare. In caso di mancata attuazione, i Comuni sono tenuti a restituire i fondi disponibili.